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REGINA DAL FASCINO ORIENTALE |
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ICONOGRAFIA PAOLINA
Presso la sede centrale dell'Istituto Maria Santissima Annunziata di Roma è venerata l'icona di Maria Regina degli Apostoli e degli Apostolati. Da molti anni la passione per l'iconografia orientale ha invaso anche il mondo occidentale e non soltanto per gli aspetti estetici, quanto e soprattutto per la teologia che presiede alla scrittura delle icone. La stessa passione ha animato anche alcuni paolini e paoline che si sono cimentati nel proporre alla venerazione modelli classici dell'iconografia bizantina riletti alla luce della nostra spiritualità. Non stupisce allora il fatto che nella Cappella della sede centrale dell'Istituto Maria Santissima Annunziata a Roma si trovi l'icona della Regina degli Apostoli in forma di Kyriotissa, realizzata da Don Vittorio Stesuri della Società San Paolo. Direttamente a lui abbiamo chiesto di narrare il percorso di realizzazione. La trionfale Kyoritissa L'icona è stata commissionata una quindicina di anni fa. È frutto di una serie di studi iconografici, anche se non ha la pretesa di essere stilisticamente perfetta nella tecnica come quelle realizzate da Sr Pacis Huh, Pia Discepola molto apprezzata nel campo iconografico italiano ed estero. |
Maria, la theotokos, era venerata come "trono della Sapienza" e per questo veniva rappresentata simile ad una imperatrice bizantina, seduta su un cuscino rosso imperiale posto sul trono decorato di perle e pietre preziose. Nel caso nostro, tuttavia, stà in piedi dinanzi al trono, non seduta, proprio perché la Regina è sempre "pronta" per porgere il Maestro di Sapienza al mondo, esprimendo nel suo gesto il non voler trattenere per sé il Figliomail donarlo, come ci ha dettoDonAlberione. La solennità regale dell'immagine è data dalla staticità frontale di Madre e Figlio. Maria e il Verbo incarnato Il Primo Maestro sosteneva che dobbiamo dare al mondo, diffondendo la Parola, il Verbo "incartato" così come Maria ha dato il Verbo "incarnato". Ecco perché sulla stessa linea della mano sinistra del Bambino è raffigurato San Pietro che in atto di riverenza stringe il cartiglio e le doppie chiavi simboli del mandato ricevuto da Cristo a capo della Chiesa Apostolica. L'icona è in questo senso presenza del prototipo e non solo luogo di memoria. Infatti è un rimando ad una effettiva "presenza" di questa Regina degli Apostoli che cammina con noi, affinchè noi doniamo, come lei, Gesù Maestro Via Verità e Vita all'umanità di oggi. Nell'icona inoltre ci sono due particolari che rafforzano quanto stiamo dicendo. Il primo, ai piedi di Maria. Secondo l'uso devozionale tipico, alcune icone mariane riportano ai piedi della Madre di Dio la chiesa a lei dedicata in segno di affidamento e protezione e invito ad accedere a quel luogo in cui lei è stata dispensatrice di grazie; qui abbiamo raffigurato il Santuario paolino a Lei dedicato voluto dal nostro fondatore quale centro di preghiera per tutte le vocazioni e gli apostolati in Roma e, da lì, sparsi nel mondo. L'altro particolare si trova alla base dell'icona nel bordo inferiore: è il cartiglio con lo scritto Regina Apostolorum che ha al suo centro la croce con gli anagrammi MVVV, Maestro Via Verità e Vita. Nell'insieme compositivo esso fa da contrappeso agli angeli che compaiono nella parte superiore dell'icona, disposti volutamente con lo stesso movimento del cartiglio mentre portano il diadema regale su Maria. L'Icona: finestra sull'assoluto A lei dunque ogni onore: l'onore della nostra preghiera e del nostro apostolato. "Don Alberione ci ha lasciato un ricchissimo e mirato florilegio di preghiere mariane e al tempo stesso ha voluto che ogni Istituto Paolino facesse propria una modalità dell'essere di Maria, coi contenuti suoi propri derivanti dalla spiritualità paolina ed espressi nel proprio apostolato.
Cooperatore Paolino n. 3 maggio-giugno 2012
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